Fin da quando vidi i primi schizzi per la serie animata di questo giovane cartoonist americano, capii di avere di fronte la mia musa ispiratrice.
Sintesi, bilanciamento del bianco e nero o dei colori, proporzioni anatomiche, plasticità e grazia, richiamo ai classici (Jack Kirby su tutti).
Timm ha tutto quello che piacerebbe avere.
Come disegnatore, intendo.
Quando la Play Press prese a pubblicare Batman Adventures (che non era ovviamente disegnato solo da lui, ma da un'armata di altrettanto bravissimi emuli) fu una manna per me.
Anche perchè il materiale originale, per questo tipo di fumetti (considerati, se possibile, ancora più da bimbi degli altri), è veramente (o lo era) difficile da procurarsi.
Fu utile in gran parte il vecchio Infinity Shop di Gianni Tarquini (finchè non si trasformò in Forbidden Planet, struttura decisamente più attenta al guadagno che ai rapporti umani, almeno per quel che mi riguarda). Poi anche lui cominciò a far cilecca con la consegna del materiale batmaniano cartoonesco (e non solo).
Pazienza.
In parte cominciai a rimediare da me, grazie anche all'improvvisa esplosione di eBay.
Nel frattempo, anche le versioni adulte di Batman e Superman, però, si adeguavano ai tempi moderni, così feci qualche prova di new-look/toon-style.
Martian Manhunter mi ha sempre affascinato, nonostante il look retrò, quindi pensai bene di affiancarlo all'uomo pipistrello in una tavola di prova.
Non è una vera e propria clonazione del Timm-Style.
Piuttosto una ispirazione.
Poi ecco uscire dal cilindro prima un Supes "Blu" (anche se in b/n) di recente memoria (o forse molti hanno preferito rimuoverlo), con un costume il cui unico difetto -per come la vedo io- era quello di voler rimpiazzare un'icona mondiale.
Infine, una volta tanto, mi sono dedicato a qualcosa di più delicato: una Wonder Woman (sempre molto classica nella sua uniforme, a parte forse per il simbolo della donna nel nome).